lunedì 16 febbraio 2009

Total Basilicata ferma per un anno

POTENZA - I carabinieri per la Tutela dell’Ambiente e personale della Squadra Mobile di Potenza stanno notificando alla società «Total Italia S.p.a.» la misura cautelare di sospensione per un anno della concessione denominata «Gorgoglione» per la coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi. Contestualmente, sono in corso anche perquisizioni in sedi di altre società coinvolte a vario titolo nello stesso procedimento penale, che lo scorso dicembre ha portato all’arresto di numerose persone tra cui l’amministratore delegato ed il responsabile del progetto «Tempa Rossa» (denominazione di uno dei più grandi giacimenti della Basilicata) nell’ambito di un’inchiesta diretta dal pm Henry John Woodcock della Procura di Potenza per tangenti sugli appalti per l’estrazione di petrolio in Basilicata.

GLI ARRESTI DI DICEMBRE
Tra le 11 persone arrestate lo scorso 16 dicembre nell’ambito dell’inchiesta coordinata da Woodckock, ci sono lo stesso amministratore delegato della Total Italia 'Esplorazione e produzione', Lionel Levha e il responsabile del progetto Tempa Rossa, Jean Paul Juguet, insieme a loro collaboratori, amministratori locali e faccendieri, oggi quasi tutti ai domiciliari.
Un’ordinanza di custodia cautelare aveva raggiunto anche il parlamentare del Pd Salvatore Margiotta, ma il Tribunale del Riesame ha annullato il provvedimento. Lo stesso Tribunale, che ha fatto cadere pure l’originaria accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, ha invece confermato i «gravi indizi» per singoli episodi di corruzione relativi ad appalti di vario genere e di concussione in danno dei proprietari dei terreni da espropriare.

La sospensione di oogi della concessione «Gorgoglione» alla Total è stata decisa dal gip di Potenza, Rocco Pavese. L’udienza per la discussione per la richiesta interdittiva a carico della società petrolifera francese era cominciata nel gennaio scorso. La misura è stata applicata in considerazione di quanto previsto da una legge statale del 2001. La concessione alla Total riguarda la costruzione di un grande centro oli: la spesa prevista da «Tempa Rossa» è pari ad alcune decine di milioni di euro.

LE MOTIVAZIONI DEL GIP: PRATICHE ILLEGALI E PROFITTI ENORMI
La misura cautelare di sospensione per un anno della concessione per la produzione di idrocarburi in Basilicata inflitta dal gip di Potenza alla Total «è adeguata alla eccezionale gravità del caso» e «consente di porre termine alle sistematiche pratiche illegali poste in essere dalla Total Italia Spa nell’ambito delle attività legate allo sfruttamento della concessione 'Gorgoglione'», in provincia di Potenza, nell’ambito della quale la società sta realizzando il progetto Tempa Rossa. E' quanto afferma lo stesso gip, Rocco Pavese, nel provvedimento che è in corso di esecuzione a cura della squadra mobile di Potenza, diretta da Barbara Strappato, e dai carabinieri del Noe, coordinati dal colonnello Sergio De Caprio (il 'capitano Ultimo' che arrestò Totò Riina).

Nella vicenda delle presunte tangenti per gli appalti legati all’estrazione del petrolio in Basilicata la Total avrebbe messo in atto «pratiche di corruzione e di clientelismo (nell’occasione anche di concussione) in vista di profitti enormi», si legge ancora nel provvedimento del gip di Potenza, «illeciti che avvengono in danno del libero mercato e della collettività. La possibilità di ottenere indebiti favori (in primis, gli appalti pilotati) lede gravemente il principio della libera concorrenza, che è fondamento del sistema economico e presupposto per la crescita complessiva, anche occupazionale, di un Paese moderno».
Sempre secondo il giudice, inoltre, «è da escludere che gli indagati abbiano agito per proprio esclusivo interesse, essendo palese che i reati sono stati commessi nell’interesse e a vantaggio della società, che inoltre ne ha tratto un rilevante profitto». Non solo: «l'enorme portata degli interessi in gioco induce a ritenere che essi abbiano agito di intesa (se non nei dettagli, certamente nella metodologia) anche con la Casa madre».


I lavori per la realizzazione del Centro Oli Tempa Rossa sono cominciati lo scorso novembre, mentre il giacimento dovrebbe andare in produzione nel 2012: il condizionale è d’obbligo, considerati gli sviluppi dell’inchiesta giudiziaria. Il gip tuttavia ha deciso di non nominare un commissario anche perché, si legge nel provvedimento cautelare, l’attività di realizzazione delle opere finalizzata alla futura estrazione degli idrocarburi «ben potrà essere proseguita dalle società contitolari» della concessione (si tratta di altre due società petrolifere); le opere in questione, inoltre, «sono appena iniziate (con i lavori di sbancamento dell’area) e non si ravvisano allo stato rilevanti ripercussioni sull'occupazione».

Il gip Pavese ha accolto parzialmente le richieste del pm Woodckock, che aveva sollecitato nei confronti della Total Italia l’interdizione dall’esercizio di tutte le attività.

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