mercoledì 4 novembre 2009

La Crisi è finita?


Lo scenario del CSC sconta modesti incrementi del PIL italiano nel secondo semestre del 2009 (+0,4% sul primo). L’anno si chiude con una perdita del 4,8%, ormai acquisita con le dinamiche già osservate. Nel 2010 è atteso un aumento dello 0,8%. L’export trainerà l'economia italiana fuori dalla recessione (+4,1%, -17,3% quest'anno), grazie al parziale rimbalzo del commercio mondiale (+9,1% in volume, dopo il crollo del 14,4% quest’anno); il dinamismo dei paesi emergenti sarà affiancato dalla ripresa di quelli avanzati. Il recupero degli investimenti sarà modesto: 1,5%, ottenuto in parte con gli incentivi
governativi, da confrontare con la contrazione cumulata pari al 15,7% nel biennio precedente. I consumi aumenteranno dello 0,7% (-1,7% quest’anno), sostenuti dalla maggior fiducia, mentre l’ulteriore progresso delle retribuzioni reali per addetto (+0,4%) sarà più che compensato nei redditi delle famiglie da una nuova contrazione dell’occupazione (-1,4% calcolata sulle unità di lavoro, che segue il -2,8% del 2009).
La disoccupazione lieviterà dall’8,3% al 9,5%, massimo dal 2000. La dinamica dei prezzi al consumo resterà molto bassa: 1,3% (0,7% nell’anno in corso). Il deficit pubblico rimarrà al 5% del PIL e il debito salirà al 117,8%, dal 114,8% raggiunto nel 2009.
La strada del recupero dei livelli di attività passati rimane, soprattutto per l’eurozona, fitta di ostacoli che ne freneranno lo slancio. Il principale resta la difficoltà di ottenere credito, evidenziata anche dalle ultime indagini presso le imprese. Diventa ancora più urgente riuscire a riattivare la domanda interna attraverso riforme strutturali che innalzino produttività e dinamismo.
Questa appare come l’unica strada per molte nazioni dell’area euro, ma soprattutto per l’Italia.
In Italia l’elenco delle riforme è noto da tempo e contempla ai primi posti l'efficienza della pubblica amministrazione, infrastrutture, capitale umano, liberalizzazioni, con un potenziale incremento del PIL stimato al 30%, ma di queste riforme a oggi nemmeno l’ombra.
Una delle riforme più urgenti sarebbe la riduzione dell’IRAP (imposta regionale sulle attività produttive), è un'imposta di competenza Statale, nella sua applicazione più comune, colpisce il valore della produzione netto delle imprese ossia in termini generali il reddito prodotto al lordo dei costi per il personale e degli oneri e dei proventi di natura finanziaria. Irap quindi và colpire il reddito al lordo del costo del personale, grava in particolar modo su imprese ad alta intensità di manodopera riducendone la redditività.
Inoltre l'Irap spesso viene pagata dalle imprese anche in presenza di una perdita di esercizio andando ulteriormente ad aggravarla.
E poi per combattere la crisi ci vorrebbe una cedolare secca del 20 % sugli affitti e sconti Irpef per i familiari a carico. In più una sospensione di almeno 12 mesi sui criteri Basilea 2, in questo momento no si può valutare solo come rating, asettico e freddo un’impresa, ma anche in base anche alla sua storia.
Importante anche l’apertura dei mercati alla concorrenza è un appuntamento da cogliere l’attuazione della direttiva europea per realizzare il mercato unico dei servizi. Ulteriori vantaggi per la produttività, le retribuzioni dei lavoratori e la domanda interna discenderebbero dal compimento delle riforme previdenziali e del welfare, l’allungamento dell’età pensionabile ( tranne per lavori usuranti) consentirebbe migliori ammortizzatori sociali e un reddito dignitoso nella vecchiaia, oltre al controllo della spesa pubblica, dal sostegno all’innovazione e dalla piena applicazione della riforma contrattuale.

martedì 3 novembre 2009

Da Mills alla mafia ora rischia


La dissoluzione dello scudo legale rischia di trascinare il premier in una serie di nuovi procedimenti dagli esiti imprevedibili. A partire dalle inchieste fiorentine sulle trattative politiche di Cosa nostra nella stagione delle stragi e della nascita di Forza Italia. E poi c'è Milano, con un'indagine sul riciclaggio di quattrini provenienti dal traffico di droga. Insomma, uno scenario che potrebbe moltiplicare i guai giudiziari per il Cavaliere rimasto allo scoperto.

La questione più pesante è il caso Mills: nella sentenza c'è il corrotto, mancava il corruttore. Pesante sia per la rilevanza del reato, corruzione in atti giudiziari; sia per l'eco internazionale, l'avvocato inglese è marito di un ministro del governo Brown, ma soprattutto perché le motivazioni della condanna a David Mills lasciano pochi margini di dubbio: "Ha agito certamente da falso testimone. Da un lato per consentire a Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest l'impunità dalle accuse o almeno il mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso operazioni societarie e finanziarie illecite. Dall'altro per perseguire il proprio vantaggio economico". Le altre grane spaziano dalla politica all'azienda. C'è un procedimento "congelato" davanti al gip di Roma, Orlando Villoni, che vede indagato Berlusconi per istigazione alla corruzione di alcuni senatori eletti all'estero durante la scorsa legislatura.

A Milano poi dovrà tornare alla sbarra nel processo sui presunti fondi neri per la compravendita di diritti televisivi su pacchetti di film dagli Usa a Mediaset: riserve estere create facendo transitare le cessioni da società sponda con il solo scopo di aumentare fittiziamente gli esborsi. Il colpo di teatro potrebbe però arrivare dalle procure di Palermo e Firenze, che hanno raccolto le nuove deposizioni del pentito Gaspare Spatuzza sugli attentati di Cosa nostra del 1992-3. I pm fiorentini alla fine del 1996 avevano iscritto Berlusconi nel registro degli indagati per concorso in strage. Procedimento poi archiviato 5 anni dopo. Ma che adesso potrebbe ripartire proprio dalla ricerca dei referenti politici dei boss.

lunedì 2 novembre 2009

Green economy


I cambiamenti climatici e la nostra dipendenza dal petrolio d’importazione sono due problemi che, se lasciati ancora senza risposta, continueranno a indebolire la nostra economia.
Mentre in America si investe nella Green Economy, in Italia il governo Berlusconi parla della costruzione di centrali nucleari.
Vorrei ricordare che l’ultimo reattore nucleare costruito in America risale al 1729, trenta anni fà.
In Francia il nucleare conta il 20 per cento, con costi altissimi dei loro 59 reattori.
Ricordo infine che per costruire una centrale nucleare occorrono dagli 8 – 10 anni di lavoro e che la
Tecnologia proposta si basa su un combustibile, l’uranio appunto, di durata limitata.
Tutti non sanno forse che in Italia nella Bolletta Enel si paga ancora lo smaltimento delle centrali nucleari costruite prima del referendum con un ulteriore aumento negli ultimi anni dei costi, dovuto al prolungamento dei tempi di smaltimento.
L’Italia, tra i grandi Paesi industrializzati, ha scelto di uscire dal nucleare con il referendum del 1987 ma evidentemente, ed i molti incidenti nucleari che si sono succeduti negli ultimi tempi (anche in paesi avanzati come gli Stati Uniti o il Giappone) purtroppo dimostrano che è necessaria oggi più che mai una politica internazionale per l’uscita definitiva dal nucleare, sia civile che militare. L’Italia ha pronunciato un “no” storico al nucleare ma a distanza di quasi 14 anni dal referendum sul nucleare (8 novembre 1987) siamo ancora ben lontani dalla chiusura di quella coda “velenosa” costituita dalla sistemazione delle prodotte nel corso del tempo e dallo smantellamento delle centrali nucleari.
Il nostro territorio è, infatti, cosparso di siti di raccolta e di stoccaggio di scorie e veleni pericolosi, che costituiscono un potenziale di inquinamento che non è più possibile sottovalutare. Basti pensare che nel febbraio del 1998 è iniziata la scarica del “nocciolo” del reattore di Caorso che aveva ancora – dopo più di dieci anni – la sua carica di combustibile: un esperimento unico al mondo, un reattore carico di uranio e posto per così tanto tempo in “sicurezza attiva”, dimenticato un po’ da tutti. Bisogna stabilire delle responsabilità amministrative ed operative per questa situazione, e chiedere con forza che la decisione dei cittadini italiani di vivere lontani da fonti di potenziale inquinamento radioattivo venga rispettata sino in fondo.
C’è da investire pesantemente sulle rinnovabili sole, vento, mare, calore della terra, ben sapendo che, con il progresso tecnologico sarà sempre più efficiente e meno costose (ricordiamo che questo tipo di energie non ha scorie da smaltire).
Bisogna anche investire nell’infrastrutture verdi. Nuove soluzioni di massa, nuovi edifici sostenibili. E soprattutto una nuova rete, elettrica, capace di gestire la distribuzione della corrente in modo da compensare le oscillazioni delle rinnovabili (di notte non c’è sole e anche il vento cala).
L’ingente investimento di aziende e istituzioni nella lotta al global warming fa della green economy uno dei pochi comparti immuni dalla crisi economica degli ultimi anni. I profitti registrati superano addirittura le più rosee aspettative del rapporto Stern che prevedeva un giro d’affari di 530 miliardi entro il 2050. L’economia in verde starebbe galoppando quindi più veloce di quanto faccia il riscaldamento globale.
La buona salute del comparto si può misurare anche grazie alle cifre legate all’occupazione. Gli occupati del settore dal 2004 ad oggi sono più che raddoppiati, passando da 1 milione circa a 2,4.
I dati si riferiscono esclusivamente alle 368 società con capitale superiore ai 350 milioni di dollari seguite dall’indice di HSBC.

sabato 9 maggio 2009

Economia domestica: come risparmiare il 50 per cento sulla spesa. Ecco le regole da seguire

Risparmiare fino al 50 per cento sulla spesa per la tavola senza rinunciare alla qualità è possibile: è quanto afferma la Coldiretti che ha stilato una guida salva tasche attraverso il quale ogni famiglia può tagliare nettamente la spesa per gli alimentari.

Al riguardo è bene ricordare che in Italia la tavola è una componente determinante della spesa familiare che con 466 euro al mese per famiglia assorbe ben il 19 per cento delle risorse ed è seconda solo alle spese per l'abitazione.

La guida prevede utili consigli alla portata di tutti: recuperare gli avanzi della tavola, dedicare più tempo in cucina, riscoprire le ricette della nonna, acquistare in gruppo, scegliere prodotti locali e di stagione, tagliare le intermediazioni e coltivare un piccolo orto.

LA GUIDA

* RECUPERARE CON GUSTO GLI AVANZI

Polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia, sono una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi In un momento di difficoltà economica sono in molti - sottolinea la Coldiretti - ad utilizzare la fantasia e il tempo libero per recuperare con gusto i cibi rimasti sulle tavole.

Una usanza molto diffusa che nel passato ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come - precisa la Coldiretti - la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta.

* STOP AI PIATTI PRONTI

Cucinare in proprio secondo una analisi della Coldiretti consente di risparmiare fino a 5 volte rispetto al consumo di piatti pronti e soprattutto garantisce sulla qualità degli ingredienti che possono essere scelti con più cura.

* LE RICETTE DELLA NONNA

Riscoprire le ricette della nonna, dai bolliti agli spezzatini, che utilizzano tagli della carne meno conosciuti che possono essere acquistati a prezzi estremamente convenienti senza rinunciare alla qualità.

* PREPARARE IN CASA

Preparare in casa il pane, la pasta, le conserve, lo yogurt o le confetture oltre ad essere divertente e salutare aiuta - sostiene la Coldiretti - a risparmiare garantendosi la qualità degli ingredienti utilizzati. Una passione che sta coinvolgendo un numero crescente di italiani .

* NON SPRECARE

Nonostante la crisi, circa il 10 per cento dei soldi spesi dagli italiani per l'acquisto di prodotti alimentari finisce nella spazzatura con una tendenza all'aumento.

Ad essere gettati nel bidone sono sopratutto - sostiene la Coldiretti - gli avanzi quotidiani della tavola ma anche prodotti scaduti o andati a male con frutta, verdura, pane, pasta, latticini e gli affettati che si classificano tra i prodotti più a rischio.

* PRODOTTI LOCALI E DI STAGIONE

In Italia l'86 per cento delle merci viaggia su strada ed è stato stimato che un pasto medio percorre più di 1.900 chilometri su camion, nave e/o aeroplano prima di arrivare sulla tavola e spesso ci vogliono più calorie in termini energetici per portare gli alimenti al consumatore di quanto il pasto stesso provveda in termini nutrizionali.

All'impatto ambientale si aggiunge quello economico che fa lievitare i costi dei prodotti importati da lunghe distanze spesso fuori stagione come nel caso dell'uva cilena o delle ciliegie argentine.

Acquistare prodotti locali - sostiene la Coldiretti - garantisce inoltre una maggiore genuinità e freschezza.

* PREFERIRE PRODOTTI SFUSI

Le confezioni incidono fino al 30 per cento sul prezzo industriale di vendita degli alimenti e pesano sulle tasche degli italiani spesso più del prodotto agricolo in esse contenuto.

Meglio allora comprare prodotti sfusi magari avvantaggiandosi dei distributori automatici che si stanno diffondendo nelle aziende agricole come quelli di latte fresco.

* TAGLIARE LE INTERMEDIAZIONI

Secondo una analisi Coldiretti/Swg un italiano su due nello stesso anno ha acquistato almeno una volta direttamente dal produttore agricolo e tra le motivazioni di acquisto dell'indagine Swg/Coldiretti spicca infatti la genuinità (63 per cento) seguita dal gusto (39 per cento) e dal risparmio (28 per cento).

Sono oltre 60mila le aziende agricole dove è possibile acquistare direttamente alle quali si aggiungono ormai centinaia di mercati degli agricoltori (www.campagnamica.it).

La vendita diretta del produttore è la forma di distribuzione commerciale che ha registrato la maggiore crescita nel 2008 battendo nell'alimentare negozi, hard discount e ipermercati, grazie ad un incremento dell' 8 per cento del valore delle vendite per un totale stimato in 2,7 miliardi di Euro.

* UN PICCOLO ORTO

Quasi quattro italiani su dieci (37 per cento) dedicano parte del tempo libero al giardinaggio e alla cura dell'orto, come misura antistress, per passione, per gratificazione personale o anche solo per risparmiare, secondo una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sulle attività del tempo libero pubblicati nel 2008 che fotografano un crescente interesse per la cura del verde.

Una opportunità disponibile non solo per chi dispone di spazi all'aria aperta ma - precisa la Coldiretti - anche di semplici terrazzi grazie all'offerta di piante di varietà adatte alla coltivazione in vaso.

Non solo dunque piante, fiori, basilico, rosmarino e mentuccia, ma anche pomodori, zucchine e lattuga disponibili nei vivai.

Impariamo a fare la spesa: arriva il vademecum per risparmiare 1.320 euro in un anno

Le famiglie italiane potranno risparmiare fino a 1.320 euro l'anno per l'acquisto di prodotti alimentari seguendo i consigli e i contenuti nel vademecum 'Impariamo a fare la spesa'.

Un opuscolo in cui si divide per fasce di costo, si suggeriscono alimenti 'alternativi' più economici e si consiglia quali prodotti acquistare a seconda della stagione.

Il libricino presentato da Confesercenti, Federconsumatori e Adoc sarà pubblicato in 10mila copie e distribuito nelle varie strutture territoriali che potranno avviare diverse iniziative per farlo arrivare ai consumatori. Mentre tutti quanti lo potranno consultare nei siti delle associazioni.

Il risparmio mensile sarebbe quindi di 110 euro, che però potrebbe aumentare per le famiglie numerose (fino a 1.850 euro l'anno per coppie con tre figli), per gli anziani (1.516 euro) e per le famiglie del Sud (1.640 euro).

Il vademecum contiene delle indicazioni che consentiranno ai consumatori di fare una spesa più oculata e, allo stesso tempo, avere prodotti di migliore qualità (stagionali, ecc.). Con i consigli che vanno dall'acquisto nel campo dell'ortofrutta, ai prodotti ittici, dai formaggi e salumi, alle carni.

Seguendo i consigli dell'opuscolo si stimano notevoli risparmi: per quanto riguarda i prodotti ortofrutticoli nel caso delle primizie o dei prodotti fuori stagione i prezzi possono essere superiori del 30-70% rispetto ad un prodotto di stagione.

Per i prodotti ittici, andrebbe considerata la differenza tra prodotto importato e nostrano, con differenze di prezzo che possono arrivare anche al 60%. Oppure, scegliendo tipologie diverse, la trota invece che l'orata, il persico invece che il dentice, i risparmi possono aggirarsi intorno al 30% nel primo caso e all'80% nel secondo.

Per il pane esiste una differenza di prezzo a seconda delle zone e del tipo prodotto richiesto. Il pane comune costa circa il 50% in meno rispetto ad un pane speciale, quello di pezzatura piccola costa di più di quello grande. Anche per le carni esiste una ''stagionalità'': in genere il maiale costa meno d'estate (10-20%), così gallina e cosce di pollo (30-20%), alcune pezzature di bovino adulto costano meno d'inverno (10%).

L'incidenza della spesa alimentare sul totale della spesa delle famiglie è del 18,8% (2 punti in meno rispetto al 1990), ed ammonta in media a 466 euro mensili, 5.592 euro l'anno.

martedì 5 maggio 2009

COME SPEDIRE UNA NEWSLETTER CON FACEBOOK


Facebook consente di inviare una newsletter ai propri iscritti (o fan). E' uno strumento gratuito molto utile per comunicare con i lettori di un sito o di un blog. Per spedire newsletter, comunicazioni o aggiornamenti è necessario aprire una pagina dei fan su Facebook e linkarla dal proprio blog/sito. Gli utenti saranno così invitati a visitare la vostra pagina su Facebook e diventare fan. Questo vi consentirà anche di conoscere face to face i vostri lettori più affezionati.

Una volta creata la pagina web su Facebook e ricevuto la registrazione dei primi fan, potete inviare la newsletter.

* Entrate su Facebook con la vostra login e password
* Cliccate in basso su "Gestione pagine"
* Sotto "attività recenti sulle pagine" cliccate sul nome della pagina per visualizzarla.
* Nella pagina successiva trovate nel menù di sinistra la voce "Invia un aggiornamento ai fan".
* Vi appare il box per spedire la newsletter, dove potete inserire il testo, le foto, i link e persino selezionare i destinatari per luogo di residenza, età e sesso.
* Una volta preparata la comunicazione, cliccate sul pulsante "Invia" per spedire la newsletter a tutti i vostri fan.


Un tool che farà impallidire gli esperti di Customer relationship Management, per di più... gratuito. E' sufficiente aprire un account su Facebook per gestire le proprie pagine, senza alcuna limitazione. C'è solo una controindicazione. Nel caso in cui Facebook, per qualsiasi motivo, decide di chiudere il vostro account, rischiate di perdere il database dei fan che avete costruito nel tempo. E' quindi consigliabile invitare su facebook gli utenti già iscritti ad un vostro servizio, ad esempio facendo iscrivere prima gli utenti sulla vostra newsletter, forum ecc, e successivamente anche su Facebook. Eliminando in tal modo ogni rischio di perdita dei dati.

Come scoprire il proprio volto da vecchio















Come sarai da vecchio? Per rispondere a questo quesito può essere utile visitare Face of the Future, un interessante tool online per generare il morphing di una foto. Caricando una propria foto, il tool Face of the Future consente di modificare il volto portandolo in avanti o indietro negli anni. E' anche possibile trasformare il volto con le sembianze di un animale.

Come utilizzare Face of the Future

1. Scattare con la web cam una propria foto. Il primo passo per giocare con Face of the Future è scattare un bel primo piano del volto tramite la web cam del computer o la fotocamera digitale. E' preferibile uno scatto molto ravvicinato, per lasciare spazio soltanto al viso, e con uno sfondo neutro e privo di ulteriori dettagli.
2. Caricare la foto sul sito di Face of the Future, selezionando il sesso, la propria fascia d'età (bambino, ragazzo, adulto o vecchio) ed i propri caratteri somatici dominanti (afro-caraibico, caucasico, asiatico).
3. Selezionare in drag and drop il vostro volto all'interno di un rettangolo. Successivamente vi chiederà di indicare la posizione degli occhi e del mento.

A questo punto potete iniziare a giocare con la trasformazione. E' possibile trasformare l'immagine da adulto a vecchio, da ragazzo ad adulto ecc. Ma non solo. Giocando con il tool possiamo trasformare il volto in un manga oppure in un vero e proprio quadro nello stile del Botticelli, Modigliani... Oppure in una scimmia. Ecco un esempio pratico del risultato:

Face of the Future

Per caricare la propria foto su Face of the Future e giocare con il tool. http://morph.cs.st-andrews.ac.uk/Transformer/index.html

CO2, oggi o domani è sempre CO2


La CO2 è sempre CO2, e bisogna calcolarne la quantità totale emessa dal’uomo sin dagli inizi della rivoluzione industriale. L’atmosfera è come un serbatoio di dimensioni limitate, che noi stiamo riempiendo di gas serra: l’importante è il quanto, non il quando, e anche la politica dovrebbe saperlo e comportarsi di conseguenza. E’ questa la proposta avanzata nei giorni scorsi su Nature da ricercatori che analizzano gli effetti dell’anidride carbonica, il maggior responsabile dell’effetto serra e del riscaldamento globale.

I modelli testati dagli scienziati britannici che hanno pubblicato il primo studio sulle emissioni cumulative di CO2 dicono che il momento in cui avvengono le emissioni non è rilevante: l’importante è il totale cumulativo delle emissioni avvenute nel corso di secoli. Per questo non ha senso scegliere politiche per tagliare le emissioni da qui al 2020, o al 2050. Per esempio, mille miliardi di tonnellate di CO2 emesse dal 1750 al 2500 causerebbero un aumento della temperatura di due gradi. Il fatto però è che l’umanità ha già emesso metà di quel totale, e ai ritmi odierni emetterà l’altro mezzo triliardo di tonnellate in meno di 40 anni.

Il secondo studio, questa volta a maggioranza tedesca, si concentra sui metodi per contenere l’aumento di temperatura entro i due gradi da qui al 2100. Il loro modello dice che per raggiungere questo obiettivo non dobbiamo superare gli 0,9 triliardi di tonnellate totali. Purtroppo, un terzo di questa quantità è stato emesso soltanto negli ultimi nove anni.

Gli autori degli studi sostengono che vedere le emissioni come una risorsa esauribile renderà più semplice, per politici ed economisti, affrontare il problema del global warming: "Se bruci una tonnellata di anidride carbonica oggi, non puoi bruciarla domani… hai a disposizione uno stock finito."

giovedì 30 aprile 2009

Il ritorno della fusione fredda















A vent’anni di distanza dal primo tentativo parzialmente riuscito di fusione fredda, un nuovo esperimento sembra aver riaperto le speranze di ottenere reazioni nucleari a bassa energia (LENR-low energy nuclear reactions). Lo annuncia un gruppo di ricercatori coordinati da Pamela Mosier-Boss dello Space and Naval Warfare Systems Center di San Diego (California), con uno studio presentato al meeting annuale dell’American Chemical Society: la prima prova visibile della produzione di neutroni, le particelle subatomiche la cui presenza dimostra l'avvenuta reazione atomica.

Era il 1989 quando Martin Fleischmann e Stanley Pons dimostrarono di aver ottenuto sperimentalmente la fusione fredda, suscitando grande clamore nella comunità scientifica e non solo. La fusione è la reazione che avviene all'interno delle stelle, la loro fonte di energia; riuscire a riprodurre in laboratorio a temperatura ambiente questo processo sarebbe un risultato straordinario. Il proseguimento delle ricerche deluse poi le aspettative iniziali: i rari tentativi (per esempio quelli del 2000 e del 2002) di riprodurre il risultato del 1989 non hanno convinto e la strada della reazione nucleare a bassa energia non si è dimostrata percorribile come alternativa “pulita” alla fissione nucleare, sulla quale si basa il funzionamento delle comuni centrali atomiche.

La sperimentazione di Mosier-Boss è stata condotta immergendo in una soluzione di cloruro di palladio e acqua pesante (acqua con atomi di deuterio al posto dell’idrogeno) un elettrodo di oro o nichel, nel quale è stata fatta passare corrente per innescare la reazione, con un processo detto di co-deposizione Per rilevare le tracce delle particelle emesse durante le reazioni è stata usata una plastica chiamata Cr-39. Su questo materiale, al termine dell’esperimento sono stati osservati gruppi di minuscoli segni che sarebbero stati prodotti, secondo gli autori, dai neutroni originati dalla fusione di nuclei di deuterio. Un piccolo indizio che segnala la possibilità di innescare in laboratorio le cosiddette reazioni nucleari a bassa energia, che sono alla base dei processi di fusione atomica a basse temperature.

Troppa acqua per l'etanolo

Per produrre un litro di biocombustbile possono servire oltre 2.000 litri di acqua: una quantità tre volte maggiore del previsto. Lo studio dell'Università del Minnesota

La produzione di etanolo, il biocombustibile derivato dal mais, richiederebbe un consumo di acqua tre volte più alto del previsto. È quanto emerso da uno studio pubblicato su Environmental Science and Technology dall’Università del Minnesota.

L’etanolo, ottenuto attraverso la fermentazione del mais, fa parte della prima generazione di biocombustibili. Negli Stati Uniti e in Brasile è la più importante alternativa ai derivati del petrolio. Da anni però la comunità scientifica discute su quanto la sua produzione sia conveniente in termini di impatto ambientale. Uno dei nodi di discussione, per esempio, è l’effetto dei fertilizzanti utilizzati nelle coltivazioni di mais non a scopo alimentare, responsabili della desertificazione di alcune aree nel Golfo del Messico. Nonché della emissione di alte quantità di biossido di azoto (NO2), un gas serra rilasciato dai batteri che prosperano nelle terre molto ricche di azoto.

In questo studio è stato preso in considerazione un altro aspetto controverso: l'acqua necessaria alla produzione dell’etanolo dal mais. Secondo i ricercatori statunitensi le stime fatte finora non tengono conto di un fattore molto importante: la variabilità regionale delle condizioni climatiche, dei sistemi di irrigazione e della loro efficienza.

Gli studiosi hanno realizzato una mappa delle coltivazioni di mais destinato alla produzione di combustibile e hanno rilevato che l’80 per cento del granturco viene raccolto entro un raggio di 64 chilometri dalla raffineria dove viene trasformato in etanolo. Utilizzando i dati regionali sul tasso d’irrigazione dei terreni, si è ottenuta una stima dell’acqua necessaria per produrre la “benzina biologica”.

I calcoli parlano chiaro: la quantità di acqua necessaria varia da cinque a 2.138 litri per ottenere un solo litro di etanolo. “Negli Stati con un clima più umido occorre poca acqua, quasi tutta destinata alla bollitura e alla distillazione del mais”, spiega Sangwon Suh coautore dello studio, “mentre nelle zone più aride, come Nabraska, Colorado e California, la quantità di acqua sale esponenzialmente perché necessaria all’irrigazione”.

Nel futuro il consumo di acqua è destinato ad aumentare, vista la crescente esigenza di combustibili alternativi che sta spingendo le coltivazioni di mais verso aree aride e che richiedono grandi quantità di acqua ed energia per la produzione del biocombustibile. Il rischio è che, alla fine, l’energia generata dall’etanolo sia minore di quella necessaria per produrlo.

“È necessario promuovere la produzione di etanolo negli Stati con tassi di irrigazione più bassi. Negli altri la diffusione di questo tipo di coltivazione può diminuire seriamente le scorte di acqua già scarse”, concludono i ricercatori. (i.n.)

Vuoi installare una centrale eolica? Chiedilo a Google


Presto una nuova applicazione permetterà di sapere come muoversi per costruire impianti “puliti”

Google, con l’aiuto della National Audubon Society e della Natural Resources Defense Council, metterà a punto una nuova applicazione per promuovere le energie rinnovabili e la cultura del rispetto per l’ambiente.

Le due organizzazioni partner del colosso di Mountain View hanno accumulato nel tempo una grande quantità di informazioni di tipo ambientale-burocratico, e ora hanno deciso di metterle a disposizione dell’applicazione The Path Green Energy, a cui tutti potranno accedere attraverso Google Earth.

Questo tool, fra l’altro, avrà l’importante funzione, attraverso mappe realizzate appositamente, di mostrare tutte quelle zone nel mondo che sono più adatte alla costruzione di impianti eolici e solari. In genere le aziende che puntano allo sfruttamento delle energie rinnovabili evitano di costruire in luoghi dove si possano generare conflitti con gli abitanti del luogo o con gli stessi ambientalisti, preoccupati dell'impatto delle opere sulla fauna e i paesaggi circostanti. Il servizio di Google Earth si propone di rendere visibili due aspetti fondamentali della questione: la presenza di aree protette o di habitat naturali di specie in via di estinzione e il complesso dell’iter legislativo che le compagnie devono affrontare prima della costruzione degli impianti di energia rinnovabile.

“Questo servizio dà informazioni necessarie a tutti coloro che hanno bisogno di selezionare i luoghi più adatti e potrebbe ridurre i conflitti riguardo allo sviluppo energetico”, ha dichiarato il presidente di Audubon John Flicker. Per ora sono state raccolte informazioni solo su 13 stati degli Usa, ma l’obiettivo finale è quello di aggiungere informazioni riguardanti tutti e cinque i continenti per soddisfare la crescente domanda di energia rinnovabile.

mercoledì 29 aprile 2009

Meno insetti intorno a Chernobyl

Nella cosiddetta area di esclusione attorno a Chernobyl, che si estende per 30 chilometri di raggi a partire dal sito della vecchia centrale, ci sono forti segnali di un declino delle popolazioni di insetti e aracnidi, che appare correlato ai livelli di radiazione. E' questa la conclusione di uno studio condotto da Timothy Mousseau dell’Università della South Carolina, e da Anders Moller dell’Università di Parigi-Sud appena pubblicata sulla rivista “Biology Letters”.

E' più di un decennio che Mousseau sta studiando la zona di esclusione - ossia l’area contaminata attorno all’impianto che è stata evacuata subito dopo il disastro e che è rimasta praticamente priva di nuovi insediamenti umani – per seguire l’evoluzione delle popolazioni di piante, animali e insetti in quella regione. In pubblicazioni precedenti, i ricercatori avevano già segnalato il fatto come anche bassi livelli di radiazioni presenti nell'area avessero un impatto negativo sulle popolazioni di uccelli.

Lo studio dedicato agli insetti, che è durato tre anni e ha preso in esame 700 siti differenti, ha rilevato una diminuzione anche di quattro ordini di grandezza, che è apparsa correlata all'intensità delle radiazioni anche dopo le correzioni dei dati con un’adeguata ponderazione di altri fattori rilevanti quali la tipologia del suolo, il tipo di habitat o l’altezza della vegetazione.

La ricerca è stata condotta sia con tecniche tradizionali, per esempio il transennamento di aree specifiche e il successivo conteggio degli insetti e degli aracnidi presenti, sia con tecniche che sfruttavano le tecnologie GPS e dosimetri per la misurazione dei livelli di radiazione.

“Abbiamo transennato aree contaminate a Chernobyl, altre aree contaminate in Bielorussia e aree non contaminate”, ha spiegato Mousseau. “Abbiamo trovato così uno schema fondamentale valido per tute le zone: il numero di organismi diminuisce all'aumentare della contaminazione.”

La tecnica del conteggio, per quanto possa sembrare di tipo minimale, si dimostra invece “particolarmente sensibile”, osserva il ricercatore, in quanto permette di rendersi conto dei cambiamenti di struttura e livello di contaminazione nelle diverse aree, e “permette di confrontare aree relativamente pulite con aree più contaminate”.

Nasce education 2.0. La prima rivista on line sul mondo dell'education


È online la nuova community sulla cultura educativa: .Scuola, università, lavoro si incontrano in un progetto che vuole porsi di fronte ai grandi cambiamenti del mondo, dell'apprendimento e del sapere.
Education 2.0 discute quotidianamente dell’educazione nell’era della società democratica, di tutti e di ciascuno vigilando sulla qualità dell'istruzione e sulla sua equità sociale, studiando i progetti migliori per il rinnovamento dei curricoli, dei saperi, dei metodi.
I docenti protagonisti sono la chiave del successo dell’educazione, dell’istruzione e della formazione. Il segreto di un cambiamento positivo è il protagonismo dei docenti, di chi fa ogni giorno la scuola e l'università.
Education 2.0 sarà quindi un luogo di partecipazione aperta. Il web 2.0, il web sociale dell’incontro di intelligenze, è la nuova frontiera della rete: per questo non dovrete sfogliare una rivista cartacea, ma potrete partecipare attraverso l'interattività del web.
Partiamo dalle esperienze, dalla vita scolastica e universitaria, da ciò che in essa si muove, dalle novità educative, dai problemi quotidiani. In costante rapporto col pensiero, con la cultura educativa in Italia, in Europa e nel mondo.
Invitiamo dunque chi fa e chi si occupa di education a interagire con questo nuovo strumento su www.educationduepuntozero.it per scrivere, interloquire, commentare, dibattere, criticare, navigando da subito. Ognuno di noi è chiamato a dare il suo contributo per costruire un’education migliore, attraverso proposte concrete, argomentate e fattibili."

Metano oceanico, meno rischi per l'effetto serra


Un'analisi dell'antico ghiaccio groenlandese mostra un picco nell'emissione di gas metano circa 11.000 anni fa, originatosi dalle zone umide invece che dal fondo oceanico o dal permafrost: la scoperta dei ricercatori dell'Università del Colorado a Boulder permette di guardare con meno pessimismo alle previsioni dell'aumento dell'effetto serra e del riscaldamento globale.

"Il metano legato ai sedimenti oceanici e al permafrost, chiamato clarato idrato, una sostanza simile al ghiaccio composta da metano e acqua, viene rilasciato in atmosfera durante i periodi di riscaldamento globale: la preoccupazione è legata al suo enorme volume e del suo altrettanto enorme potenziale come gas serra”, ha spiegato Vasilii Petrenko, ricercatore del Institute of Arctic and Alpine Research della CU-Boulder e primo autore dello studio.

Si temeva, infatti, che il riscaldamento attuale potesse scatenare un'enorme “ebollizione” dell'oceano determinata a sua volta dalla dissociazione dei clatrati nel fondo marino. Il fenomeno rappresenterebbe un meccanismo di feedback positivo in grado di aggravare ulteriormente l'effetto serra e il riscaldamento globale. Se solo il 10 per cento del metano proveniente dai clatrati fosse improvvisamente rilasciato in atmosfera, il risultante incremento nell'effetto serra sarebbe equivalente a un aumento di 10 volte del biossido di carbonio in atmosfera.

Per poter prevedere l'eventualità di un simile processo si è cercato di studiare le modalità con cui questo processo è avvenuto in passato. Quando la Terra uscì dall'ultima era glaciale, infatti, la temperatura in alcune regioni dell'emisfero settentrionale è aumentata di circa 10 gradi Celsius in soli 20 anni.

Nel corso della ricerca di Petrenko e colleghi, riportata sull'ultimo numero della rivista “Science”, sono state estratte diverse tonnellate di ghiaccio antico dall'estremo margine occidentale della Groenlandia nei pressi di Pakitsoq. Ridotti in cubi di dimensioni maneggiabili, i campioni di ghiaccio sono poi stati fusi in condizioni controllate in modo da recuperare i gas liberati e da poterne misurare la composizione.

Utilizzando il carbonio 14 come "tracciante" per datare e distinguere il metano delle zone umide dal metano clatrato, il gruppo internazionale di ricercatori è riuscito a fotografare un evento vecchio di 11.600 anni, stabilendo che il contributo più importante fu dovuto in effetti alle zone umide.

"Il rilascio di metano da parte dei clatrati nei periodi di brusco riscaldamento è comunque un processo che deve destare preoccupazione”, ha concluso il ricercatore. “Certo, è importante sapere che non si tratta del contributo più rilevante.” (fc)

lunedì 27 aprile 2009

Matematica: programmi gratis per esercizi e problemi di analisi, algebra e geometria.

Questi software possono rappresentare un supporto e un aiuto per gli studenti delle scuole superiori e per affrontare esami di Matematica, analisi e geometria all'università.
Oltre alle migliori calcolatrici online, applicazioni come Mathway, sperimentali ma molto potenti, permettono di risolvere funzioni ed equazioni mostrando anche i passaggi intermedi della soluzione, fino a giungere al risultato.

Questa volta, invece, vediamo i migliori programmi gratuiti che possono essere utilizzati per sviluppare, scrivere ma anche risolvere gli esercizi di matematica a livello di calcoli più complessi.

Questi software sono opensource e quindi totalmente liberi e free ma non per principianti, bisogna sapere cosa si sta facendo e quindi sono sconsigliati a studenti delle scuole medie e a coloro che la matematica non la digeriscono troppo.


1) MathType non è gratuito ma la versione di prova, anche dopo la scadenza del periodo trial, mantiene comunque decenti funzionalità.
Praticamente è una versione avanzata dell'editor di equazioni di Word e infatti è compatibile con Microsoft Office ed è semplice da usare.
Non risolve gli esercizi, è un software per scrivere formule matematiche ed equazioni, ideeale per chi deve scrivere tesi di laurea o esercizi al computer.
Esiste anche una versione Free che si chiama TeXaide

2) Geogebra comprende geometria, algebra e analisi.
Con questo software è possibile costruire figure geometriche, vettori e segmenti, rette e figure a tre dimensioni, funzioni, equazioni e calcoli algebrici.
Sul sito, in italiano, si trovano spiegazioni più dettagliate del programma, di quel che può fare e del come usarlo, anche con tutorial video.

3) Maxima è un potente programma utile sia a studiare funzioni anche complesse, sia ad eseguire calcoli semplici ed equazioni che saranno risolte automaticamente.
Si possono anche creare grafici a due dimensioni e tridimensionali.
Essendo solo in inglese, può essere un po' duro a usare per uno studente di Liceo, sarebbe opportuno, nel caso si abbia un professore bravo con il computer, chiedere un approfondimento guidato.

4) Sage e' un software free molto complesso adatto agli studenti di ingegneria perchè costituisce l'alternativa a programmi come Matlab.

5) Eigenmath è un piccolo programma free che funziona come se fosse una gigantesca calcolatrice scientifica dove è possibile inserire tante tipologie di calcoli, simbolici e numerici, anche equazioni e funzioni, derivate e integrali.
Per ogni funzione vi è anche la rappresentazione grafica dei risultati.
Disponibile per Windows, Linux e Mac, non necessita di installazione ed è anche disponibile un manuale per l'uso.

6) Equation Editor non è un programma ma una applicazione online che si può usare da web senza scaricare nulla.
Di fatto è simile a MathType e serve a scrivere equazioni, funzioni e formule matematiche, in modo da poterle poi copiare su un documento Word o simili.
Nella parte inferiore della pagina viene anche disegnato il grafico dell'operazione scritta.

A chi serve il nucleare?


La miniera Ranger, 250 km a Est di Darwin in Australia, una delle più grandi del mondo, occupa un’area di ben 80 km². Al suo interno vi sono tre enormi scavi a cielo aperto da dove si estrae il minerale contenente l’uranio, il più grande dei quali occupa quasi 1 km². La concessione contiene inoltre un bacino che può trattare 1 milione e mezzo di tonnellate di acqua all’anno e un impianto che può produrre 250 tonnellate di acido solforico al giorno, utilizzato per sciogliere l’uranio nella fanghiglia di minerale finemente tritato e acqua. L’impianto è stato progettato per produrre 3 mila tonnellate all’anno di yellowcake estratto da circa 1 milione di tonnellate di minerale, la cui escavazione richiede l’utilizzo di circa 250 tonellate all’anno di esplosivo. Con un kg di esplosivo si possono rimuovere 4 tonnellate di minerale e con ogni “volata” si disintegrano mediamente 30 mila tonnellate di minerale uranifero. Ogni settimana si fanno esplodere 7,5 tonnellate di dinamite e le vibrazioni si sentono fino a Darwin, a 250 km di distanza. Il sito dispone di una sua centrale elettrica costituita da 5 motori diesel e da una turbina a vapore. Nel pozzo operano poi un escavatore con una benna da 12 m³ e sei camion che trasportano da 90 a 135 tonnellate di minerale ciascuno. Come si può vedere, la produzione di CO2 è considerevole. Se al posto della miniera di uranio si mettessero dei pannelli fotovoltaici, se ne potrebbero installare per 10 mila MW di potenza, praticamente uguale a tutta la capacità elettrica installata in Australia.

Quando Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica ed ex presidente dell’Enea, propose di sviluppare nel Sud Italia il solare termodinamico, è stato irriso per via della inaccettabile quantità di terreno necessario per realizzare tali impianti. I partigiani del nucleare sostengono che una centrale nucleare, per la stessa potenza 1.000 MW, occupi poche migliaia di m² e che campi di concentratori solari siano quindi improponibili in termini di occupazione di territorio. Nel comparare le estensioni di territorio necessarie per le fonti rinnovabili persistono ancora molte afferamzioni ingannevoli.
Tuttavia includendo correttamente tutti gli spazi necessari ai vari cicli dei combustibili, l’intensità di occupazione di territorio è molto simile per il solare, il carbone e il nucleare.

Processo a The Pirate Bay, l'ombra del conflitto di interessi sul giudice

Nubi sulla sentenza pronunciata ai danni dei creatori di The Pirate Bay, a causa di un presunto conflitto di interessi del giudice Tomas Norström”

Sembra una trama da legal thriller, eppure è tutto vero. A pochissima distanza dalla sentenza che ha portato alla condanna dei fondatori di The Pirate Bay (approfondimenti a questa pagina) per complicità nella violazione del diritto d'autore, ecco un colpo di scena. La difesa, prima ancora di ricorrere in appello, ha manifestato la volontà di chiedere l'annullamento del processo a causa di un conflitto di interessi del giudice Tomas Norström.

Tomas Norström, il giudice che ha pronunciato la sentenza, risulta infatti iscritto alla Swedish Copyright Association e alla Swedish Association for the Protection of Industrial Property, associazioni impegnate nella tutela del diritto d'autore. Sebbene l'iscrizione a tali associazioni non risulti poi così determinante, è la seconda citata ad essere la più scomoda per il giudice Tomas Norström, poiché esso è presente nell'organigramma dell'associazione.

Il giudice ha affermato di non aver ravvisato incompatibilità di alcun tipo e di non aver chiesto, di conseguenza, una sostituzione anticipata. Il legale della difesa, Peter Althin, è ovviamente di tutt'altro parere, e con buona probabilità userà questa nuova informazione come un grimaldello per scardinare l'autorevolezza della prima sentenza. Massima attenzione dunque per una vicenda legale niente affatto conclusa, anche se offre spunti per una riflessione.

Nulla vieta di iscriversi ad un'associazione per la tutela del diritto d'autore, qualora fosse compatibile con le proprie idee. Differente è il discorso legato all'appartenere ai membri dell'associazione stessa, poiché non è chiaro in quale misura si possa godere di vantaggi diretti, anche in termini economici, in caso di sanzioni pecuniarie ai danni di chi viola il diritto d'autore. Rimangono aperti molti interrogativi poiché, se è sacrosanto difendere il diritto d'autore in quanto legge in vigore, dall'altro può risultare quantomeno dubbia la scelta di un giudice che proprio estraneo ai fatti e alle conseguenze non è.

Come riporta CNET, non tutti sono concordi nel ravvedere un conflitto di interessi vero e proprio nell'iscrizione del giudice a tali associazioni ma è anche molto chiaro che la questione va a complicarsi enormemente. Un processo che doveva aprire un caso e chiudere un'epoca potrebbe vedersi la terra crollare sotto i piedi, aprendo così un caso nel caso. Staremo a vedere.

giovedì 2 aprile 2009

Onde elettromagnetiche: una minaccia...senza fili?


Il nostro corpo è costantemente esposto alle radiazioni elettromagnetiche generate da apparecchi di ogni tipo: telefonini, PC, antenne, generatori di energia...ma quali effetti sulla salute? Stiamo cuocendo a fuoco lento in una specie di microonde gigante?! Non lo sappiamo, e per questo dobbiamo essere prudenti - è la risposta dell'eurodeputata liberale Frédrique Ries, che domani presenta il suo rapporto all'aula.


Accendete il vostro computer e visualizzate le reti wi-fi disponibili: avete mai fatto caso a quante possono essere?! Aggiungete l'esposizione quasi costante al vostro telefonino e a quelli altrui, le antenne GSM, le linee elettriche ad alta e bassa tensione, i GPS, i dispositivi Bluetooth, gli infrarossi...e non vi sorprenderà che la maggioranza degli europei "non si sente abbastanza informata dalle autorità pubbliche sulle misure di protezione dai campi elettromagnetici" (Eurobarometro, giugno 2007).

Le tecnologie wireless sono indubbiamente di grande comodità, ma quali sono i rischi? In una risoluzione adottata a settembre del 2008 il Parlamento europeo ha fatto notare che ' i limiti fissati dall'UE per l'esposizione alle onde elettromagnetiche nel 1999 sono assolutamente obsoleti'.

I campi elettromagnetici
Tutti gli oggetti con una carica elettrica creano campi elettromagnetici (CEM): onde radio, microonde, raggi ultravioletti, raggi X…
La potenza di un CEM si misura in watts per metro quadro; i campi elettrici si misurano in volt per metro.
I limiti attuali UE per trasmettitori GSM sono 41,25 volt/metro
9 Stati - Italia inclusa - hanno limiti più stringenti: 3 volt/metro
Le radiazioni possono essere limitate usando auricolari, spegnendo i telefoni non in uso…e facendo telefonate brevi!

Un mondo senza fili

Ormai quasi tutti a casa si connettono a internet grazie al wireless. Da due anni il numero dei telefonini in Europa supera il numero degli abitanti. È chiaro che la raccomandazione del 1999 è un po' datata: tutto è cambiato da allora! Ma nessuna legge europea fissa i paletti sull'esposizione ai campi elettromagnetici.

E' vero che per il momento non c'è nessun rischio accertato sulla salute, ma l'Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che siano necessari studi più approfonditi sugli effetti a lungo termine, soprattutto perchè è difficile valutare cosa potrebbe succedere da qui a qualche anno: le tecnologie wireless sono relativamente nuove e potrebbero non rivelare il loro impatto sulla salute fino al 2015.

La Commissione europea ha finanziato uno studio sulla possibile correlazione fra onde emesse dai telefonini e rischio di tumori, e i risultati dovrebbero essere disponibili entro il 2009.

'Andiamoci piano', dicono i deputati europei

"Siamo costantemente esposti a un cocktail elettromagnetico" - spiega la liberale belga Frédérique Ries - "dobbiamo agire subito: aspettare i risultati finali potrebbe essere troppo tardi. Dobbiamo applicare il principio di precauzione, limitando l'esposizione e i possibili danni"

I deputati nel rapporto che verrà discusso in aula domani e approvato giovedì chiedono di fissare un limite europeo alle onde elettromagnetiche emesse dai trasmettitori GSM, che già esiste in 9 Stati membri dell'Unione Italia inclusa. Vorrebbero anche che fosse definita una distanza minima delle antenne dagli edifici pubblici più sensibili, come scuole, ospedali, case di riposo. Infine, propongono una campagna di sensibilizzazione per un miglior uso del telefonino.

Se sbagli a mandare una mail arriva in soccorso il «tasto annullo»

Fabio Caltagirone Il 1° di aprile Gmail ha compiuto 5 anni, ma invece di ricevere regali dai suoi milioni di utenti, ne ha voluto fare uno a loro, perlomeno a tutti quelli di lingua non inglese.

Da ieri infatti tutte le funzioni sperimentali di Google Labs sono disponibili in 49 lingue, italiano incluso. Sono in tutto 40 le gli strumenti, fra utili o soltanto divertenti, raccolti all'interno di questa piattaforma, con cui è possibile personalizzare la propria mail «made in Google». L'ultimo nato è il tasto di «annullo invio». Se anche voi siete fra coloro che almeno una volta si sono pentiti di aver inviato una mail subito dopo averla vista partire dal proprio PC, apprezzerete questa funzione, ma dovrete essere veloci: avete 5 secondi per pentirvi di ciò che avete scritto, cadere in un momentaneo stato di sconforto e ricordarvi che ora potete annullare l'invio della missiva con un solo click. Tema, quello del pentimento, già noto a quelli di Mountain View, tanto da aver precedentemente sviluppato un sistema per evitare l'invio di posta in stato di ubriachezza, reo di veri disastri interpersonali. È possibile infatti impostare determinati giorni e orari (il sistema è impostato di default per il sabato sera) nei quali Gmail vi sottopone a test di «presenza mentale» prima di consentirvi di inviare posta che poi potrebbe avere pesanti ripercussioni. Si tratta di semplici operazioni matematiche da risolvere velocemente. Insomma, Gmail ha solo 5 anni, ma ha già più giudizio di molti suoi clienti.
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Il vecchio cellulare diventa pannelli solari, grazie a Vodafone, Enel e Legambiente


Dal vecchio cellulare si può ricavare energia pulita. E' il messaggio di "My Future" di Vodafone nel nuovo temporary shop in corso Garibaldi 59 a Milano, fatto in ocllaborazione con Enel e Legambiente.

I cittadini possono lasciare nel temporary shop il proprio vecchio cellulare: con il ricavato Vodafone acquisterà pannelli fotovoltaici per le scuole. "Abbiamo già raccolto 20mila euro con i telefonini raccolti nei 700 punti vendita italiani - spiegano da Vodafone -. Ora con Enel e Legambiente vogliamo estendere l’iniziativa e dotare di impianti fotovoltaici due scuole per ogni regione». Nello spazio è possibile acquistare anche le borse realizzate con pvc riciclato, ossia con i cartelloni delle campagne pubblicitarie. Costano da 25 a 35 euro.

sabato 28 marzo 2009

PD, abbinare elezioni e referendum e dare 400 milioni risparmiati alla polizia.

ROMA - Votare per elezioni e referendum nella stessa data in modo da risparmiare 400 milioni da destinare alla sicurezza e assumere 5000 uomini nelle forze dell’ordine. Questa la proposta del Partito democratico ai rappresentanti sindacali delle forze dell’ordine nel corso di un incontro nella sala Berlinguer di Montecitorio. I portavoce delle principali organizzazioni sindacali di polizia hanno denunciato le pesanti situazioni in cui sono costretti a lavorare, a cominciare dal blocco delle auto ferme in garage per mancanza di benzina e di soldi per ripararle, ma soprattutto hanno ribadito il loro no alle ronde, un no condiviso dagli esponenti del Pd.

“Il governo vuole che si voti in due date distinte per non far passare il referendum al quale la Lega è ostile” ha detto Franceschini. “Votiamo in una sola data. Sono certo che la maggioranza ci accuserà di demagogia come fanno per tutte le nostre proposte, ma noi presentiamo numeri precisi. La sicurezza è un tema che hanno sventolato in campagna elettorale ma i fatti sono questi: tre miliardi di tagli in tre anni, 500 vetture ferme per le riparazioni”.

Il segretario del Pd ha accusato il governo di nascondere le mancanze e coprirle con messaggi promozionali. “Quei trentamila soldati di cui aveva parlato Berlusconi non ci sono perché non esistono”. L’attacco principale è però rivolto all’istituzione delle ronde: “Ci opponiamo per due motivi - ha spiegato Franceschini - Per la difesa del principio che non si può delegare ai privati la sicurezza e per motivi pratici, come la sovrapposizione alle forze dell’ordine o il pericolo di infiltrazioni malavitose. La gente si sente più sicura con le forze di polizia che con le ronde”.

All’incontro sulla sicurezza organizzato dal Pd alla Camera sono intervenuti numerosi rappresentanti sindacali delle forze dell’ordine che hanno ribadito alcune emblematiche condizioni di lavoro. Tra macchine ferme perché non ci sono soldi per ripararle, volanti che non partono perché non c’è benzina, organizzazione spesso farraginosa che porta a un dispendio inutile di uomini e mezzi: le denunce degli uomini del Cocer, di polizia e Gdf sono pesanti.

I rappresentanti delle principali organizzazioni sindacali della polizia hanno puntato l’indice contro la circolare del ministero dell’Interno che di fatto “impedisce la riparazione delle autovetture in dotazione”. Il 30-40% delle macchine sono ferme, hanno denunciato, ma l’accusa più pesante nei confronti del governo è per l’istituzione delle ronde, considerate inefficaci.

“Sono controproducenti. Si è trattato di una sanatoria per qualche drappello verde”, ha detto Antonio Scolletta, coordinatore nazionale della Federazione sindacale di polizia dell’Ugl. Il segretario nazionale dell’Anfp, Enzo Marco Letizia, sottolinea che “le ronde sono permeabili a infiltrazioni mafiose, soprattutto al Sud, e ancora va chiarito che non possono portare né armi né cani”.

Duro l’atto d’accusa di Silvio Iannotta del Siap di Caserta: “Dopo l’allarme criminalità dello scorso anno, ci avevano promesso militari e risorse. Non ci hanno dato nulla. A Caserta, se le ronde ci chiamano, non abbiamo neanche le automobili per andare a controllare”. Franco Maccari del Coisp, Graziano Candeo del Siulp Veneto, Giuseppe Tiani segretario generale del Siap sottolineano che in molte regioni, soprattutto al Nord, stanno nascendo “scuole per prepararsi alle ronde” e “accedere ai fondi europei Pon per la sicurezza”: “Una c’è già a Crocetta del Montello”, ha detto Candeo.

“Contrastiamo con forza una idea di sicurezza sussidiaria che affida al dilettantismo delle ronde la sicurezza dei cittadini, mentre le risorse assegnate alle forze dell’ordine sono ancora insufficienti e oltre un terzo delle nostre volanti sono ferme nelle officine perché non ci sono soldi per ripararle” ha detto il portavoce del Sindacato autonomo di polizia (Sap) Massimo Montebove, che ha auspicato che nella discussione in Parlamento del decreto anti-stupri, “venga stralciato il provvedimento che istituisce le ronde”.

Messaggi multimediali e copia incolla, Apple rivoluziona l'iPhone


A partire da questa estate

Rilasciati il sistema operativo 3.0 beta e i kit di sviluppo per i programmatori. Ora lo smartphone potrà inviare MMS e interfacciarsi col bluetooth ad altri dispositivi tra cui cuffie stereo. ''Anni avanti rispetto ai concorrenti'' afferma Philip Schiller, vice presidente senior del marketing internazionale



Roma, 18 mar. (Ign) - Cento nuove funzionalità per rendere migliore l'iPhone. Apple mette mano al suo smartphone aggiornandolo nel software, includendo ora, tra le tante novità, la possibilità di tagliare, copiare e incollare il testo, di inviare gli MMS, visualizzare le email in formato panoramico e collegare dispositivi compresi gli auricolari stereo via bluetooth. Sarà inoltre possibile registrare e spedire file audio in tempo reale con il nuovo applicativo Voice Memo.

Tutto merito del nuovo sistema operativo 3.0, in versione beta, che come assicura Philip Schiller, vice presidente senior di Apple per il Worldwide Product Marketing, porterà l'azienda ''anni avanti rispetto ai concorrenti''.

Novità anche per i programmatori che vogliono sviluppare applicativi per l'iPhone: Apple ha rilasciato anche l'SDK (software per lo sviluppo) con oltre 1000 set di strumenti differenti, che permetteranno di creare e testare programmi per lo smartphone e per l'iPod Touch.

Gli sviluppatori potranno anche utilizzare il nuovo Maps API di Apple per integrare i servizi di Google Mobile Maps all’interno delle applicazioni per visualizzare le immagini di Google Map, la posizione corrente, le annotazioni personalizzate e la geo-codifica.

Sanità, rivoluzione digitale. Entro il 2012 ricette e certificati viaggeranno sul web


''L'intero fabbisogno sanitario ammonta a 110 miliardi''

Firmato un protocollo d'intesa per la realizzazione di un programma di interventi per l'innovazione nel settore della salute: prescrizioni elettroniche e prenotazione sul web di visite e prestazioni. Il ministro per la Pubblica amministrazione, Brunetta: ''Sei ponti di Messina all'anno con i risparmi. La cifra sarà pari a circa 30 miliardi di euro''.

Le prescrizioni dei camici bianchi diventeranno elettroniche, i certificati di malattia digitali, i sistemi di prenotazione di visite e prestazioni viaggeranno sul web. Risultato? "Risparmi del 30% sull'intero fabbisogno sanitario, che ammonta a 110 miliardi di euro l'anno". Tradotto in soldoni, "30 miliardi risparmiati ogni anno, l'equivalente di quel che occorre per costruire ben sei ponti di Messina". Parola del ministro per l'Innovazione e la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, che oggi ha firmato un protocollo d'intesa per la realizzazione di un programma di interventi per l'innovazione digitale nel settore della salute con il presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, Luciano Maiani.

L'accordo mira ad accelerare i tempi, traghettando la sanità italiana nel mondo digitale "entro il 2012", spiega il ministro. "Già in autunno - assicura - avvieremo la sperimentazione, davanti abbiamo tre anni per implementare il sistema". E creare una nuova realtà "che mira anche a eliminare truffe e abusi. La passione ci consente di fare cose strabilianti, come in questo caso", conclude il ministro.

Entusiasta anche Maiani. "Il protocollo sottoscritto con il dicastero guidato da Brunetta - afferma - è importante perché investe un settore vicino ai bisogni concreti dei cittadini, secondo quella che è una delle prioritarie finalità della ricerca, insieme con la crescita scientifica e culturale del Paese e lo sviluppo delle imprese".

venerdì 27 marzo 2009

Microsoft Windows Vista Service Pack 2 presto disponibile

“Il secondo service pack di Windows Vista è disponibile attraverso il programma Connect beta tester”

In dirittura di arrivo il secondo service pack dedicato a Microsoft Windows Vista. Nelle scorse settimane Microsoft aveva distribuito la versione RTM a un ristretto gruppo di tester ma nelle ultime ore ci sono state interessanti novità che farebbero presagire un imminente rilascio mainstream.

Stando a quanto riportato da Neowin.com, Microsoft ha deciso reso disponibile Windows Vista Service Pack 2 agli appartenenti al programma Connect beta tester. La notizia riguarda anche Windows Server 2008 poichè anche per tale sistema operativo è stato rilasciato il secondo service pack. Il numero di build a cui fare riferimento è 6002.17043.090312-1835.

Per Windows Vista SP2 Microsoft promette interessanti novità tra cui ricordiamo il supporto nativo alla masterizzazione Blu-ray, l'integrazione di Windows Connect Now, il supporto a Bluetooth v2.1, l'implementazione di Windows Search 4.0. Come preannunciato nelle scorse settimane Microsoft dovrebbe rilasciare attraverso Windows Update il secondo service pack per Windows Vista nel prossimo mese di aprile.

lunedì 16 marzo 2009

Alla scoperta del deep web. Quella parte di Internet sconosciuta ai motori di ricerca.


Pensiamo a Internet e immaginiamo un mondo sconfinato: desideriamo trovare qualcosa e immediatamente cerchiamo con Google che "tutto sa" della rete.

Pare che non sia affatto così, almeno per quanto attiene le capacità dei motori di ricerca di scandagliare la Rete. Le pagine ma soprattutto i contenuti visitati dagli spider pare infatti siano solo una minima parte di quelli effettivamente presenti online. Internet sarebbe come un iceberg: ciò che si vede è di molto inferiore a ciò che resta immerso sott'acqua.

Là fuori ci sarebbe tutto un web nascosto - o deep web come si usa dire - non indicizzato dai motori di ricerca e di fatto, se non proprio introvabile, sicuramente poco utilizzabile. Si parte dai siti interamente in flash, che al momento non vengono correttamente visti dagli spider che solcano la rete, ma ci sono anche uno sterminato volume di informazioni, dati, pagine, risorse.

Non viene indicizzato, per esempio, tutto quello che è disponibile solo a pagamento, ma anche quei contenuti che vengono esposti sul web in vetrina per poco tempo come articoli e notizie on line dei vari portali o testate giornalistiche e che in breve spariscono alla vista e anche ai link incrociati, divenendo di fatto irraggiungibili.

Allo stesso modo sono non tutto visibili altri contenuti inseriti in formati non tipicamente testuali propri delle pagine web come ad esempio file Pdf (solo recentemente indicizzati da Google), video, fogli elettronici, database e molti altri esempi: tutto ciò che non è correlato al web da hyperlink diretti utilizzati dai crawler per navigare, scoprire e indicizzare i contenuti di Internet.

Secondo una società specializzata nell'indicizzazione dei contenuti dinamici, questa manchevolezza implicherebbe che solo l'un per cento dei contenuti presenti su Internet sia indicizzato. Probabilmente si tratta di stime eccessivamente pessimistiche, comunque il dato deve far riflettere.

Questa mole di dati è naturalmente estremamente appetibile per chi di mestiere si occupa di indicizzare il web. Non stupisce il fatto che Google abbia costituito dei gruppi di lavoro per recuperare queste informazioni seppellite nel web profondo, con la sfida di riuscire a creare algoritmi di ricerca in grado di rispondere a domande che prevedono un ragionamento alla base, cioè con un approccio semantico effettivamente funzionante.

Ma Google non è certo da sola: Kosmix è una start-up che vede tra i propri fondatori Jeffrey Bezos (già amministratore delegato di Amazon) nata con il compito di svelare e recuperare questo "mondo sommerso". Juliana Freire dell'Università dello Utah ha creato il progetto DeepPeep.

I motivi sono ovvi: ciò che non è indicizzato non è sostanzialmente accessibile e utilizzabile e - a parità di algoritmo di ricerca e analisi - i risultati dovrebbero affinarsi con un maggior numero di dati da cui estrapolare il risultato della ricerca.

Sono dodici gli Stati canaglia dell'Internet


Da Cuba all'Arabia Saudita, i Paesi "nemici di internet" impongono la censura alle informazioni reperibili sul Web. Sorvegliata speciale anche l'insospettabile Australia.

"Internet è libertà. Ma non dovunque.": comincia così il rapporto pubblicato da Reporters sans Frontières e significativamente intitolato "I nemici di Internet".

Sono 12 gli Stati nemici della Rete (Arabia Saudita, Birmania, Cina, Corea del Nord, Cuba, Egitto, Iran, Uzbekistan, Siria, Tunisia, Turkmenistan e Vietnam), Paesi che si sono meritati questo titolo grazie alle iniziative censorie che hanno intrapreso al fine di limitare la libertà di espressione.

Lì non si può parlare di Internet, ma al massimo di una intranet che impedisce ai navigatori di accedere alle informazioni ritenute "indesiderabili"; più grave ancora è la repressione "quasi sistematica" che quei dodici governi applicano nei confronti di chi è all'origine delle notizie scomode.

Altri dieci Paesi sono considerati "sorvegliati speciali" da Reporters sans Frontières: in particolare l'Australia e la Corea del Sud sono i due Stati più preoccupanti. Il primo per l'introduzione di filtri sulle connessioni a Internet, il secondo per aver arrestato un blogger con l'accusa di aver influito negativamente sugli "scambi economici" e sulla "crediiblità della nazione".

Il ritratto della Rete proposto dall'associazione non è molto rassicurante: sembra che i tentativi di controllare, manipolare e censurare non facciano altro che moltiplicarsi, mentre i cosiddetti "cyberdissidenti" finiscono in prigione.

A guidare la classifica dei Paesi più repressivi da questo punto di vista è la Cina, che avrebbe imprigionato 49 persone colpevoli di aver pubblicato contenuti inappropriati; seguono poi il Vietnam (con 7 persone in carcere) e l'Iran (4 arresti).

mercoledì 11 marzo 2009

Un alter ego virtuale guida il dottore nella diagnosi


Un avatar accompagnerà il medico nell'analisi della cartella clinica con i dati del degente. L'esperimento in un ospedale danese


Roma, 10 mar. - (Ign) - Sarà un avatar ad aiutare il personale medico a navigare con grande semplicità nella cartella elettronica di un paziente con una rappresentazione tridimensionela. In un batter d'occhio i medici del Thy-Mors Hospital sono stati in grado di ottenere una panoramica aggiornata dello stato di salute del degente. L'innovazione tecnologica IBM per cartelle cliniche elettroniche intelligenti, ha passato a pieni voti il suo primo test eseguito presso un ospedale danese. Il software, che fornisce un hub delle informazioni mediche, è stato creato dagli scienziati del centro di Ricerca di Zurigo, in collaborazione con tecnici esperti della IBM Danimarca.

Utilizzando una rappresentazione tridimensionale dell’anatomia umana, l’avatar aiuta il personale medico a navigare con grande semplicità nella cartella elettronica di un paziente. I medici possono ruotare l’avatar e ridurre o ingrandire la visualizzazione dell’immagine per generare il livello di dettaglio necessario. Con il tool, possono inoltre scegliere tra diverse viste, ad esempio consentendo l'ispezione degli organi o del sistema circolatorio, muscolare e nervoso. Le frecce indicano le aree del corpo per cui sono disponibili dati medici. Selezionando una di queste frecce, i medici hanno tutte le informazioni pertinenti a portata di mouse.

Con quasi 11.000 degenti e più di 65.000 visite ambulatoriali l’anno, i medici e gli infermieri del Thy-Mors Hospital, nel nord della Danimarca, hanno un’agenda molto fitta. Quando il dottor Hardy Christoffersen, capo della clinica di chirurgia ambulatoriale dell'ospedale, vede un paziente ha 15 minuti a disposizione per il colloquio, l’esame e la diagnosi, incluse le decisioni sul tipo di trattamento supplementare eventualmente necessario. Per assicurare l’accuratezza, il dottor Christoffersen deve inoltre prendere in considerazione le condizioni generali del paziente, inclusi i precedenti disturbi.“Con questo hub di informazioni mediche, ho tutte le informazioni che mi servono a portata di mano” ha detto il dottor Christoffersen.

Franceschini contro proposta di Berlusconi sul voto ai capigruppo: per lui il Parlamento è un ingombro


Roma, 11 mar. - (Adnkronos) - "Non si sa se ridere o se piangere". Dario Franceschini (nella foto) intervenendo a 'Unomattina', contesta con forza la proposta di Berlusconi di far votare i capigruppo per tutti in aula in Parlamento. "E' un pezzo dell'idea che Berlusconi ha del Parlamento: un ingombro alla sua luminosa idea di governo. Il passaggio successivo sarà quello di avere un solo tasto nel suo ufficio in modo da far votare lui per tutti", ha aggiunto il segretario del Partito democratico.

Di fronte alla crisi economica, il numero uno del Pd critica l'atteggiamneto del premier: "Berlusconi - dice - non è ottimista, finge di esserlo. Ma il suo non è un atteggiamento giusto e onesto. Gli altri capi di governo non negano la crisi e si impegnano ad affrontarla, Berlusconi non deve negare la crisi ma affrontarla perché chi non ha soldi come fa a spendere?".

Per Franceschini, inoltre, la risposta che il presidente del Consiglio ha dato alla proposta del Pd sull'assegno per i disoccupati, il fatto che sarebbe un incentivo al licenziamento, dimostra che Berlusconi "ha un'idea degli imprenditori italiani come degli imbroglioni che licenzierebbero per far lavorare in nero i dipendenti e incassare l'assegno. Questo significa pensare che l'Italia sia fatta da cattive persone, per me non è così''.

Quindi la proposta del Pd per fronteggiare la crisi: "Allentare il patto di stabilità con i Comuni, è questa la proposta del Pd". "C'è bisogno - spiega - di infrastrutture, di strade e di treni, ma bisogna dire onestamente che queste non sono le risposte alla crisi, perché questi cantieri finiranno tra tre o quattro anni e non si può aspettare tanto. Bisogna invece far ripartire i cantieri pronti ma sospesi, quelli degli enti locali che risolvono i problemi delle comunità".

Quanto alle soluzioni adottate da Palazzo Chigi per l'allarme sicurezza, Franceschini rimarca: "La sicurezza è un diritto degli italiani e lo Stato deve garantirla mettendo più polizia e carabinieri nelle strade e non facendo operazioni di immagine, come i militari in strada, o di demagogia, come le ronde. Noi siamo l'unico paese al mondo in cui si pensa di appaltare la sicurezza ai privati".

"Noi abbiamo fatto una proposta concreta - ricorda quindi il leader del Pd - che è quella di unificare il voto delle elezioni e del referendum, si risparmierebbero 460 milioni di euro, si potrebbero spendere per assumere 5.000 poliziotti e per mettere la benzina nelle macchine delle forze dell'ordine. La proposta e' in Parlamento, se vogliono la sostengano".

Dalla questione sicurezza alla presidenza Rai. "Non ho fatto nessuna rosa di nomi", fa sapere Franceschini, che sottolinea: "Le priorità degli italiani e del Partito democratico sono altre, ma c'è una legge sbagliata, che noi abbiamo avversato, che si impone che il presidente sia scelto in base all'intesa tra maggioranza e opposizione. Sono costretto ad una trattativa abbastanza sgradevole, spero che faremo presto, ma comunque tutto sarà pubblico, trasparente, niente di nascosto".

Infine Franceschini ha richiamato all'importanza che ha per il Partito democratico l'abbandono delle tensioni interne, negando lo spostamento a sinistra di cui si parla per il suo partito. "I nostri elettori - spiega - non sopportano le litigiosità e il logoramento dei leader che c'è stato fino ad ora, di fronte alla gravità delle situazioni delle famiglie italiane e all'inadeguatezza del governo vogliono vedere una squadra che faccia gioco di squadra. Fino adesso sta funzionando, anche grazie allo choc delle dimissioni di Veltroni".

"Sorrido di fronte a questo schema politologico sullo spostamento a sinistra del Pd - ha spiegato - se si cerca una risposta con un assegno mensile a chi si trova senza lavoro a zero euro e' una cosa di destra o di sinistra? Se si dice che le pensioni sono basse e' una cosa di destra o di sinistra? Questo sono schemi del passato - conclude Francerschini - i cittadini guardano se una idea è buona o cattiva e non da dove viene l'idea".

Tecnologia: studio italo-svizzero, piu' vicino il computer del futuro


I magneti molecolari potrebbero essere i mattoni con cui costruire memorie e unita' di calcolo.

E' possibile sfruttare i campi elettrici per controllare e modificare in modo rapido ed affidabile i bit di un elaboratore quantistico, superando uno dei maggiori impedimenti per lo sviluppo di questa tecnologia

Roma, 19 gen. - (Adnkronos) - Il computer del futuro e' piu' vicino. Ricercatori di Infm-Cnr e dell'universita' di Basilea hanno infatti dimostrato la possibilita' di controllare e modificare i bit di un elaboratore quantistico attraverso campi elettrici, facili da generare e dotati di enorme precisione spazio-temporale. Un risultato, secondo gli studiosi, che elimina una delle difficolta' per la realizzazione di calcolatori con tecnologia a magneti molecolari. La ricerca e' pubblicata sulla Physical Review Letters.
Sfruttare i campi elettrici per manipolare i qubit dei computer quantistici del futuro, superando uno dei maggiori impedimenti per lo sviluppo di questa tecnologia, il poter manipolare i bit quantistici in modo rapido ed affidabile. Questo e' dunque il risultato del lavoro teorico portato avanti da Filippo Troiani, del laboratorio Infm-Cnr S3 di Modena, in collaborazione con il gruppo di Daniel Loss, dell'Universita' di Basilea.
"Lo studio -spiegano i ricercatori dell'Infm-Cnr- offre un approccio in grado di accelerare lo sviluppo e la realizzazione di elaboratori quantistici basati sulla tecnologia dei magneti molecolari, dei minuscoli magneti quantistici, per portare nel nostro quotidiano apparecchi rivoluzionari per velocita' e capacita'".
"A breve, -continuano i ricercatori dell'Infm-Cnr- i componenti fondamentali degli elaboratori raggiungeranno dimensioni alle quali gli oggetti si comportano in modi radicalmente diversi da quelli previsti dalla fisica 'classica' a causa dell'insorgere di fenomeni quantistici. Lungi dall'essere un limite pero', questi fenomeni sono una grande opportunita', perche' grazie ad essi gli scienziati potranno costruire computer e memorie incomparabilmente piu' veloci di quelli attuali".
"E -sottolineano- i magneti molecolari rappresentano proprio il potenziale mattoncino di questi computer quantistici, su cui fondarne le strutture come e' oggi per i transistor". "Sono infatti -aggiungono ancora- economici da realizzare anche a grandi scale, sono prodotti da processi di sintesi chimica e sono in grado di memorizzare informazione nel loro stato magnetico".
Si tratta quindi di un deciso passo avanti verso i supercomputer del futuro. "I magneti molecolari sono una delle possibili chiavi per accedere al mondo del calcolo quantistico. Semplici da realizzare e ben compresi, saranno probabilmente i mattoni con cui costruiremo memorie e unita' di calcolo avanzatissime" spiega Filippo Troiani, ricercatore del laboratorio S3 di Infm-Cnr di Modena e coautore della ricerca. Che conclude: "Se questi bit quantistici possono essere manipolati tramite campi elettrici, allora una parte delle difficolta' legate al loro utilizzo in calcolatori puo' essere superata, e la ricerca applicata puo' contare su nuovi, piu' potenti e pratici strumenti per costruire le prime macchine quantistiche".
Info: www.infm.it

martedì 10 marzo 2009

I 21 piaceri inconfessabili degli amanti della tecnologia


L'ha stilata il magazine inglese TechRadar: dal tocco sullo schermo dell'iPhone alla passione per i prodotti Microsoft, dall'auricolare senza fili ai tatuaggi speciali.

AMMESSO che con le donne non abbiano fortuna, cos'è che eccita veramente quei ragazzacci dei geek? Si dice che non siano eccessivamente brillanti, non amino uscire, non sappiano relazionarsi all'altro sesso e si sentano a loro agio solo tra videogiochi, internet e fumetti. Ogni tanto però un guizzo di piacere lo provano anche loro. Ma sono piaceri inconfessabili e, probabilmente poco comprensibili ai più, che la rivista britannica di tecnologia TechRadar ha giocato a racchiudere in una classifica tutta all'insegna dell'ironia.

Allora, i ventuno momenti eccitanti della vita di un geek hanno poco a che vedere con i sensi classici del piacere: il tatto c'è, certo, ma l'oggetto del desiderio in questione non è una donna, la vista non è quella di un romantico tramonto e l'udito non si delizia con una dolce melodia. Il piacere dei geek si chiama soprattutto tecnologia.

Al primo posto si piazza il tasto di sbloccaggio dell'iPhone: una freccia grigia disegnata sullo schermo da far scorrere da sinistra verso destra per attivare il telefono della Apple. Nonostante le varie applicazioni e funzioni, sarebbe questa l'attrattiva maggiore per i geek. Quel gesto che evoca quasi una carezza è il più piacevole nella vita di un vero amante della tecnologia. Ma non solo, ad eccitare il geek medio c'è anche l'attesa della prossima versione del sistema operativo di Microsoft. Dopo il flop di Vista infatti agli utenti non resta che controllare tutti i giorni il "welcome center", la schermata di benvenuto del sistema, in attesa dell'uscita di Window 7.

Piace però anche l'intramontabile suono di avvio dei computer della Apple, il noto "Macintosh Bong". Tanto apprezzato da diventare una sorta di colonna sonora della vita del nerd. Ma non manca il quotidiano controllo delle visite sul proprio blog: grazie ad alcuni strumenti di statistica è possibile infatti controllare la quantità di accessi che vengono effettuati sulle proprie pagine.

Al quinto posto, ma solo per chi è riuscito a mantenere ancora un animo romantico, c'è l'abbassamento della puntina su un disco di vinile che gira: pochi secondi di brusio e poi parte la magia della musica suonata dal giradischi. Un apparecchio fuori moda, ma pur sempre un apparecchio tecnologico. Dà piacere anche il joystick analogico per la Play Station 3 e i tanti movimenti che permette di fare, almeno quanto eccita gli amanti dei videogiochi il movimento della schiacciata nel gioco Wii Tennis. Comodamente seduti sul proprio divano tutto il dinamismo del gesto atletico viene ridotto a un'energica rotazione della spalla.

Tornando un po' indietro con la memoria, la ghiera rotante del vecchio modello di iPod è un altro di quegli oggetti capaci di generare un discreto godimento. Soprattutto se fatta ruotare a grande velocità. Ma non manca il piacere della vista: nonostante sia stato superato da nuove tecnologie, il dvd e la sua perfetta definizione continuano ad affascinare milioni di spettatori. Così come il sound iniziale degli home video certificati dalla THX: un crescendo acustico unico che in alcuni spettatori ha l'effetto di generare un vero orgasmo per le orecchie.

All'undicesimo posto si piazza un altro insospettabile piacere: l'auricolare bluetooth per cellulari. Da indossare in strada, in macchina o, per chi si sente troppo ridicolo a parlare con un apparecchio nelle orecchie come se fosse un protagonista del film Matrix, in casa. Il vero geek ne possiede certamente uno. Per chi invece utilizza l'iPhone c'è una tra le tante applicazioni scaricabili che riesce a soddisfare veramente l'amante della tecnologia: si chiama PhoneSaber e permette di utilizzare il telefono come se fosse una spada di Guerre Stellari, con tanto di luci, effetti sonori e possibilità di rotazione a 360°.

C'è poi chi ama provare piacere sulla propria pelle e la tecnologia se la segna indelebilmente sul corpo: dal tatuaggio del pinguino simbolo del sistema operativo Linux a quello di Firefox fino alla mela della Apple disegnata con i capelli sulla nuca. Al quattordicesimo posto delle gioie tecnologiche c'è l'appagante gesto cavalleresco di aiutare una donna a rischio virus informatico o con il computer in panne a risolvere i suoi problemi tecnologici.

Ancora: qualcuno si diverte a cercare di ingannare il navigatore satellitare continuando ossessivamente a ignorare le indicazioni fornite, ad altri piace annusare un apparecchio tecnologico nuovo di zecca e altri ancora adorano sistemare le casse dell'impianto stereo nella maniera perfetta per il migliore godimento acustico.

Concludono la classifica dei piaceri inconfessabili dei geek il Segway, una specie di monopattino a due ruote che si sposta grazie al movimento del corpo, il "downloading" attraverso BitTorrent dell'ultimo film uscito al cinema, la contrattazione sull'acquisto degli apparecchi tecnologici e infine la passione per i prodotti Microsoft. Agli occhi dei geek più rigidi non saranno cool come l'open source o Linux ma continuano ad esercitare il loro irresistibile fascino.

E voi a quale piacere tecnologico non sapete proprio resistere?

lunedì 9 marzo 2009

Microsoft sfida Google con il motore Kumo


Dopo il fallito tentativo di comprare Yahoo!, Ballmer e soci mettono a punto un nuovo strumento di ricerca in grado di comprendere frasi, domande e relazioni fra parole.

ROMA - Microsoft ci riprova: dopo il tentativo fallito di comprare Yahoo!, Steve Ballmer e soci stanno mettendo a punto un nuovo motore di ricerca per colpire Google dove fa più male. Battezzato Kumo, il nuovo servizio è attualmente accessibile soltanto ai dipendenti Microsoft ma la sua esistenza, e la possibilità che diventi presto il motore ufficiale di Redmond, sono state confermate dai vertici della compagnia.

Secondo un documento interno diffuso dal blog "All Things Digital" del Wall Street Journal, Kumo aspirerebbe a essere un motore di ricerca "semantico", in grado cioè di comprendere frasi, domande e relazioni tra le parole. "A dispetto dei progressi fatti in questi anni, il 40% delle richieste fatte ai motori di ricerca resta senza risposta", sostiene Microsoft. "Questo e altri dati ci dicono che gli utenti spesso non trovano ciò che cercano nei motori di oggi".

Al momento non è possibile verificare se la tecnologia alla base di Kumo sia all'altezza di queste premesse. Di concreto finora da Microsoft sono trapelate solo alcune schermate che documentano la grafica estremamente semplificata (in stile Google, si direbbe) del motore. D'altra parte, non è la prima volta che la compagnia tenta di entrare, con tutta la sua potenza di fuoco, nel business delle ricerche: già nel 2006, il colosso di Redmond aveva lanciato il motore "Live". L'anno scorso aveva offerto 47,5 miliardi di dollari per comprare Yahoo!, il principale concorrente di Google.

Kumo è solo l'ultimo atto della guerra a distanza tra i due colossi dell'informatica. Il mese scorso, Google si è unito all'indagine dell'Unione Europea contro Microsoft per abuso di posizione dominante nel mercato dei browser (Google è recentemente entrata in questo settore con un suo software, chiamato Chrome). Microsoft potrebbe rispondere per le rime se la giustizia americana darà seguito alla denuncia di un piccolo motore di ricerca che ha recentemente accusato Google di pratiche anticoncorrenziali.

Il mercato dei motori di ricerca è nettamente dominato da Google, con una fetta del 63 per cento. Microsoft deve accontentarsi dell'8,5 per cento, preceduta da Yahoo! con il 21 per cento.

Torino, scontri all'università Caricati studenti dei centri sociali


TORINO - Scontri tra giovani dei centri sociali, e sostenitori del Fuan all'università di Torino. Nell'atrio di Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, gli studenti del Cua (Collettivo universitario autonomo, estrema sinistra) hanno lanciato una dozzina di uova e un fumogeno contro le forze dell'ordine che dividevano gli autonomi dai giovani universitari del Fuan (Fronte universitario d'azione nazionale, estrema destra) raccolti attorno a un banchetto per raccogliere adesioni in vista delle prossime elezioni nell'ateneo.

"Fuori i fascisti dall'università", hanno gridato gli autonomi sostenuti in particolare dal gruppo Askatasuna. Una bomba carta è esplosa nell'atrio dell'ateneo, mentre gli agenti hanno deciso alcune cariche "di alleggerimento" per respingere il gruppo degli antifascisti. Quattro poliziotti in borghese sono rimasti leggermente feriti, uno di loro è ricoverato per una contusione alla testa. Tre i giovani fermati.

Lasciato Palazzo Nuovo, un centinaio di studenti del gruppo antifascista hanno occupato il salone del rettorato in via Verdi. Chiedono al rettore Ezio Pelizzetti "di prendere una posizione precisa verso questi fatti che non si devono più ripetere". In una conferenza stampa, gli studenti denunciano che la presenza delle forze dell'ordine all'interno di Palazzo Nuovo era "immotivata": "Siamo stati aggrediti". E alcuni dicono di essere stati feriti.

sabato 7 marzo 2009

Registrare audio da internet


Capita di ascoltare radio via internet e chiedersi: ma come faccio a registrare questa bella canzone?? ora il rimedio c’è, si può fare con questo programma: MP3myMP3 Recorder 2.0 con cui può registrare qualsiasi suono provienente da internet e salvarlo sul proprio pc in formato mp3 o wav.

Quindi oltre che la musica via internet, puoi salvare anche conversazioni audio dai vari programmi di chat.

Si può anche personalizzare le skin.

Flickr: più video per tutti


Upload dei video aperto anche agli utenti free, HD per gli utenti pro ed una nuova e suggestiva funzione Clock.

E' passato circa un anno da quando Flickr ha aperto ai suoi utenti pro la possibilità di caricare oltre che immagini anche brevi video da non più di 90 secondi. L'iniziativa sembra essere piaciuta alla comunità del sito e ora Yahoo! è pronta a rilanciare.

Il team di Flickr ha infatti annunciato di aver esteso la possibilità di upload video anche agli utenti free che avranno la possibilità di caricare due filmati al mese in aggiunta ai 100 Mb di banda disponibile per le immagini. Novità sono però previste anche per gli utenti pro. Con la diffusione di fotocamere in grado di generare anche filmati in altra definizione (come le Nikon’s D90, Canon’s EOS 5D Mark II, Flip Mino HD), Flickr offrirà anche la possibilità di caricare filmati in HD. Essendo questa possibilità dedicata agli utenti pro non vi sono limiti ne di numero ne di banda.

Infine è stato introdotto Flickr Clock, un nuovo strumento che usando i metadati delle immagini e dei filmati in aggiunta alle indicazioni degli utenti, si ripropone di mostrare gli eventi verificatasi in ogni parte del mondo ad una certa ora visti attraverso gli obiettivi dei suoi iscritti.

Facebook, nuove Home e via il limite dei 5 mila amici


Da qualche ora Facebook ha iniziato la migrazione del proprio sito verso una nuova versione con diversi aggiornamenti a livello di codice. Questo processo porterà anzitutto ad una rivisitazione della home page personale che pur conservando la caratteristica struttura delle due colonne si arricchirà di nuove funzioni. La prima riguarda l'aggiornamento delle attività dei propri contatti che ora avverrà in tempo reale eliminando il ritardo di alcuni minuti presente finora. Nella colonna di sinistra della home sarà introdotta una funzione filtro che consentirà di limitare il numero di informazioni ricevute.

La colonna centrale rimarrà invece fulcro di tutto il flusso di informazioni che arrivano dalla fonti più disparate. Dai propri contatti, alle varie applicazioni fino a fonti esterne. La condivisione, il commento è l'apprezzamento per i vari contenuti sarà ancora più semplice con nuovi strumenti dedicati.

Infine cade uno dei limiti storici imposto da Facebook, ovvero la soglia massima di 5 mila amici. D'ora in avanti questo limite verrà rimosso per la gioia di personaggi pubblici, politici, star del mondo cinematografico e musicale e anche ovviamente delle persone con un alta propensione a stringere nuove amicizie.

Tutti a casa

La discesa dei prezzi non è finita. Secondo gli esperti proseguirà nel 2009 con ribassi fino al 15 per cento. Ma con il crollo delle Borse il mattone torna a essere il grande bene rifugio


Calma e gesso: ci vorrà tempo per fermare la picchiata dei prezzi della case e di sicuro non basterà l'intero 2009 a vedere l'inversione di tendenza. Anzi, sarà proprio quello in corso l'anno nero della Borsa del mattone. Lo sostengono quasi tutti gli addetti ai lavori del settore immobiliare. C'è chi lo fa ipotizzando un calo medio del 5 per cento a livello nazionale, come Fabio Guglielmi, capo di Professione Casa, e chi vede nerissimo: per Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme (Centro ricerche economiche per l'edilizia e il territorio), la limatura dei valori potrebbe anche arrivare al 15 per cento.

Il diffuso pessimismo trova un'argomentata sintesi nell'edizione in uscita del 'Quaderno per l'economia' del centro studi Nomisma, che 'L'espresso' è in grado di anticipare. Per l'istituto di ricerca continueranno a calare le compravendite, già precipitate, secondo le elaborazioni della stessa Nomisma, dalle 851 mila unità del 2006 alle 684 mila dell'anno scorso: un'emorragia del 20 per cento, in gran parte verificatasi nel corso del 2008.

Il drammatico rallentamento degli scambi non ha ancora influito pesantemente sui prezzi. Lo farà quest'anno: "È impensabile che alla massiccia riduzione degli scambi non faccia seguito una significativa caduta delle quotazioni", sostiene Luca Dondi, il curatore dello studio. Secondo Nomisma, i prezzi delle abitazioni sono scesi appena del 2,2 per cento a Milano e dell'1 per cento nelle aree urbane nella seconda metà del 2008.

Per il 2009, il centro studi emiliano immagina un calo generale del 4,5 per cento, ma con una flessione dell'8 per cento a Roma e del 6,5 per cento a Milano. In alcuni quartieri di Torino (EuroTorino-Spina 3) e Firenze (Peretola), peraltro, si sono già avuti dei cali-choc vicini al 20 per cento. E stando all'ufficio studi di Tecnocasa, ci sono zone di Milano (Certosa-Gallarate, Prealpi-Mac Mahon, Padova-Loreto) e di Napoli (Materdei e Secondigliano), dove nella sola seconda metà del 2008 i valori sono precipitati del 12-15 per cento.


"Viaggiano a ritmi diversi alta e bassa qualità. Quando il clima era euforico saliva tutto indiscriminatamente, adesso il mercato è selettivo e penalizza il prodotto scarso e quello da ristruttare, perché mancano i soldi per i lavori di ammodernamento", dice Giacomo Morri, direttore del master in real estate della Bocconi. Aggiunge Giovanni Bortone, titolare di due agenzie Professione Casa nella residenziale area Plinio-Regina Giovanna a Milano: "Per 80 metri quadrati al terzo piano senza ascensore si chiedevano 330-340 mila euro. Oggi, per trovare un compratore occorre scendere a 250-270 mila euro".

Maledetto mutuo È lui il grande imputato. La stretta nella concessione dei finanziamenti si sente eccome. Lo sostiene l'analisi di Nomisma, che rileva una contrazione sia delle somme erogate (dal 2007 al 2008 gli importi dei mutui concessi sono scesi da 128 a 123 mila euro), sia del totale delle erogazioni (da 62,7 a 56,1 miliardi di euro) Lo confermano, sul campo, le lamentale degli intermediari. Per loro, l'incubo si chiama 'non deliberato'. Racconta Pasquale Valenzano, direttore del gruppo Tree (agenzie Gabetti, Grimaldi, Professione Casa) per la Puglia: "Nei primi due mesi del 2009, i clienti interessati ad acquistare un immobile presso le nostre agenzie hanno chiesto mutui per 8,8 milioni di euro. Le banche hanno accettato di erogarne per appena un milione". Stallo evidente anche nella Lombardia benestante: in Brianza le transazioni sono diminuite del 25 per cento negli ultimi otto mesi e un'indagine dell'associazione costruttori ammonisce che, rispetto a un anno fa, si è quasi dimezzata la platea di famiglie intenzionate a comprare casa nelle zone di Milano, Lodi e Monza.

Ansia da ribasso Le compravendite languono, i tempi medi per vendere un appartamento superano spesso i sei mesi e circola una diffusa aspettativa di ulteriori cali delle quotazioni. Ciò induce anche chi è intenzionato a comprare a restare in attesa. O a tirare brutalmente sul prezzo. "Pochi giorni fa sono arrivati dei signori di Torino che, citando gli articoli dei giornali e le stime ribassiste in circolazione, hanno chiesto addirittura il 30 per cento di sconto sul prezzo richiesto dal venditore", spiega l'agente romagnolo Paolo Cirilli, titolare dell'agenzia Tecnocasa di Bellaria, nei pressi di Rimini.