martedì 24 febbraio 2009

Pd, Franceschini vara la segreteria "Snella e decisa in solitudine"


E' di nove membri la squadra del segretario democratico
Molti gli amministratori locali, da Errani e Chiamparino


ROMA - Dal palco della Fiera di Roma, il giorno della sua elezione, Dario Franceschini l'aveva annunciato: "Guarderò al territorio e non accetterò pressioni". Era la promessa che i democratici, per uscire dalla crisi, avrebbero puntato maggiormente sugli amministratori locali, coinvolgendoli nelle scelte del Pd. Era la rivendicazione che il neosegretario voleva svolgere fino in fondo il suo mandato. In piena autonomia. E, oggi, alle parole seguono i fatti.

La nuova segreteria, che lavorerà in stretto collegamento con i venti segretari regionali e si riunirà settimanalmente, sarà composta da Vasco Errani (presidente della Regione Emilia Romagna), Sergio Chiamparino (sindaco di Torino), Fabio Melilli (presidente della provincia di Rieti), Maurizio Martina (segretario regionale del Pd in Lombardia), Elisa Meloni (segretario provinciale del Pd di Siena), Federica Mogherini (parlamentare), Giuseppe Lupo (consigliere regionale in Sicilia). Maurizio Migliavacca assumerà poi la funzione di dirigente dell'area organizzazione.

"E' una segreteria snella, di nove persone, decisa in solitudine e in fretta, perchè mancano solo cento giorni alle europee" commenta Franceschini. Addio, invece alle vecchie strutture dell'era Veltroni. "Ho azzerato i vecchi incarichi, ho già mandato le lettere a tutti i componenti del governo ombra, del coordinamento e dei capi dipartimento del partito - dice Franceschini - Nel fare questa segreteria ho rispettato quello che mi ero impegnato a fare davanti all'assemblea e cioè, oltre all'azzeramento degli attuali organismi, a coinvolgere il territorio nella dirigenza del partito".

Per quanto riguarda invece la squadra di coloro che si occuperanno dei dipartimenti tematici, Franceschini spiega che verrà seguito un altro criterio di selezione perchè "qui servono esperienze e sceglierò tra i componenti dei gruppi parlamentari. Coinvolgerò ovviamente anche i presidenti dei gruppi e i vicepresidenti delle Camere. Insomma, persone di esperienza e di peso politico".

Tutto fermo, invece, per quanto riguarda i capigruppo: "Su questa materia i gruppi sono sovrani, ma è meglio non inserire elementi di instabilità". Come dire che a giudizio di Franceschini, Soro e la Finocchiaro devono restare al loro posto.

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